Author Archives: Antonio Chiappetta

Le botteghe del Porto
Le botteghe del porto anni ’40
In questa pagina, si intende raccontare, per meglio inquadrare gli usi e i costumi della comunità marinara di Maratea a cavallo degli anni ‘40, dove erano ubicate e da chi venivano gestite le botteghe del borgo marinaro. Si può dire, senza tema di smentita, che gli esercizi commerciali dell’epoca fossero tre:
‘a “putìa” (bottega) ‘i Tetella, ‘a cantina ‘i Virgiliu e ‘a “putìa” ‘ i ‘Ntoniualfieru.

Schettino Raffaele
detto ù Vaccaru perchè, quando non impegnato nella pesca, accudiva le mucche della famiglia della moglie Assunta. In una fredda serata di gennaio ci ha lasciato uno degli ultimi grandi marinai del Porto, che ho avuto il piacere e l’onore di conoscere apprezzandone la grande abilità nell’arte marinaresca.Solitamente preferiva calare i mestieri da solo sia reti che ami. Un giorno l’ho visto mentre innescava una catranella con i “cazzi di mare” (oloturie) buttando gli ami ,alla rinfusa sulla “spasella” della coffa. Guardandolo allibito pensai che quegli ami andavano calati di notte e da solo mentre io e mio fratello, pur di non fare aggrovigliare il filo,mettiamo una cura meticolosa per la stessa operazione. Non potrò mai dimenticare il giorno in cui (in effetti non mi sembrava vero) venne con me a calare una coffa con il mio gozzo. Per meglio capire il personaggio vi invito a visitare la sezione Storie del sito dove Aldo ne traccia un profilo assolutamente fedele. Non mancate di leggere la poesia nella relativa sezione, dedicata al Vaccaro da Franco Chiappetta.

I Purcili
Fino alla metà degli anni sessanta ogni famiglia di pescatori del Porto possedeva un porcile in cui alleva un maiale che, specie durante la guerra, costituiva una fonte imprescindibile di sostentamento durante tutto l’anno,visto che tutte le parti dell’animale venivano lavorate e conservate in vario modo.I porcili erano ubicati nel Crivo (Giuvannuzzi, Tresina ì Sceru, Nasiceddu, Sarchiapollu), sulla Timpa (Beniamino, a Pizzuta e Frastina) o” inta à chiana, ‘ncoppa ù muragliuni” dove è adesso la strada (prima era un viottolo sterrato) che porta alla chiesa, vi era quello di zà Lucia.

Tanuta
L’aspetto di questo pesce varia tantissimo con l’età. I giovani esemplari fino a 6-7 cm sono simili come forma a giovani saraghi o salpe, con l’aumentare delle dimensioni la forma del corpo si fa tozza ed il profilo alto; i maschi adulti hanno una marcata gibbosità cefalica e la fronte concava. La livrea è grigiastra con linee longitudinali giallastre ed azzurre nelle femmine e nei giovani; questi ultimi possono avere alcune fasce verticali scure. I maschi adulti sono blu vivo con fasce scure su dorso e testa ed una macchia scura sull’occhio (assomiglia alla maschera di Zorro).

Cernia di fondale
Il corpo è tozzo ed è immediatamente riconoscibile dalle cernie propriamente dette a causa della bocca enorme, della mandibola che sopravanza la mascella di varie lunghezze e della caratteristica fronte concava con un’evidente gibbosità dietro l’occhio. La colorazione dell’adulto è di uno smorto grigio piombo mentre i giovani sono neri con fitte screziature bianche. I giovani hanno la curiosa abitudine di stazionare in branchetti sotto relitti galleggianti in mare aperto (da cui il nome di cernia ombra).