Author Archives: Antonio Chiappetta

i Libbani (corde vegetali)
I Libbàni (corde vegetali)
Nella narrazione della vita del borgo del Porto di Maratea, mancava, anche se ne avevo fatto cenno raccontando le attività giornaliere delle donne dei marinai, la lavorazione dei “libbàni” o corde vegetali.
Essendone stato diretto testimone, ricordo benissimo il battito ritmato delle “mazzòccule” (un grosso matterello privo di un manico) nella “cuntrura” :l’assolato primo pomeriggio
Seppie al pepe rosso
Difficoltá | Facile |
Preparazione | 10 minuti |
Cottura | 30 minuti |
Ingredienti (per 4 persone)
- Seppie (gr 600)
- 2 cipolle rosse di Trope
- un aglio
- prezzemolo
- 4 pomodorini
- olio extravergine
- un cucchiaio di pepe rosso (dolce) di Senise
- un pizzico di peperoncino (a chi piace)
Preparazione
- Pulire le seppie e tagliarle a striscioline
- Tritare un bel ciuffo di prezzemolo e l’aglio
- Tagliare le cipolle a fettine
- In una padella mettere l’olio (tanto da coprire il fondo)
- Aggiungere il prezzemolo, l’aglio tritato, le cipolle ed i pomodorini (con tutti i semi) tagliati a pezzetti, il peperoncino, se piace, e aggiungere le seppie.
- Far cuocere il tutto a fuoco vivace, avendo cura di mescolare, di tanto in tanto, con un cucchiaio di legno, per circa 20 minuti
- Quando le seppie sono cotte, salare, aggiungere il cucchiaio di pepe rosso mescolando bene e facendo cuocere qualche altro minuto, a fuoco basso
- Servire qualche minuto dopo aver spento
E’ consigliabile munirsi di pane fresco e qualche bicchiere di vino bianco freddo.
La ricetta è replicabile sia con i calamari che con i moscardini.
Difrisca l’anima d’i morti.
C’era una volta il porto. Appunti di storia durante l’età moderna (XV- XVIII sec)
Abbiamo il piacere di ospitare sul nostro sito, un contributo molto speciale e qualificato che l’amico Luca Luongo ha voluto gentilmente dare. Speriamo vivamente che non voglia fermarsi a questo ma che in futuro, ci voglia onorare con altri preziosi scritti.
La ricostruzione dell’ambiente, naturale e antropico, di un territorio nel passato è un passaggio fondamentale nello studio storico. Tuttavia, la complessità della materia, la scarsezza delle fonti e – bisogna anche dire – i non sempre giustificabili tecnicismi all’interno dei testi rendono questi studi poco appetibili alla dimensione divulgativa, e, quindi, più vicina ai “non addetti ai lavori”.
Per la natura di questo contributo e la sua destinazione, quindi, cercheremo di allontanarci il più possibile da questi intralci, anche se vorrà dire rinunciare alla perfetta correttezza della forma.

‘O Guarracino
Ho sempre pensato a questa canzone, tarantella sull’amore tradito o non contraccambiato, nello scenario subacqueo tanto caro ai curatori di questo sito (e ai suoi visitatori), come al perfetto manifesto in musica di un altrimenti freddo e inanime repertorio ittico. Solo il genio di un poeta poteva immaginare di ambientare l’intrico di un amore conteso, fra scogli, alghe e quel vasto e vivo pubblico che spesso ammiriamo, pescato, fra le maglie di una rete a strascico.