Beniamino

E così, in una gelida giornata di gennaio, ha lasciato per l’ultima volta il Porto. E’ andato a riunirsi alla “chiurma” dei mitici zu Monicu, u Vaccaru, Cilarduzzu e tutti gli altri Marinai per andare a pescare nel mare LIBERO del Paradiso. Solo chi ha conosciuto o avuto, come quelli della mia età, o poco più giovani, la fortuna di frequentarli quando il cemento non aveva ancora fatto scempio della spiaggia, può capire il vuoto definitivo che hanno lasciato.

E pure di cazziate sanguinose ne abbiamo prese per un pallone tirato alla porta di zu Monicu, per una remata poco attenta quando avevamo il privilegio di essere “u marinaru” i Beniaminu o i Cilarduzzu. Ovviamente ci siamo sempre avvalsi della facoltà di non rispondere perché il posto in prima fila serviva a cercare di imparare qualcosa, per chi ne era capace o solo per dire agli amici di essere uscito a pesca con loro in quanto non a tutti era concesso. Solo chi ha visto u Vaccaru innescare una catranella, Cilarduzzu mettere un filaccione, Beniamino innescare un’aguglia per la traina può capire il vero mestiere del Marinaio.

Nelle pagine di questo sito che, come raccontato nell’ IDEA, è nato proprio per lasciare un ricordo a quei giovani che avessero la compiacenza di cercare sugli amati cellulari la pagina giusta, quante volte ho chiesto a Beniamino, e fedelmente riportato, un aneddoto, un posto dove mettere una “catranella”o notizie sulle famiglie e sul modo di vivere nel borgo prima degli anni cinquanta? Quante volte, tornando da una pescata a bolentino o a traina, chiedeva “cavesi pigliatu?”. E io rare volte con soddisfazione, ma molto più spesso con timore, gli facevo guardale il pescato aspettando il suo commento non sempre benevolo.

Non ho mai capito come facesse, dalla sedia posta dietro al balcone a sapere cose che io che pure frequentavo la banchina e la piazzetta, ignoravo. Seguiva tutti gli spostamenti delle barche nel porto specie quelle dei pescatori, paranze comprese. Figuriamoci adesso dalla postazione privilegiata dove è andato! Mentre noi restiamo alle prese con i nostri guai, le pandemie, i Burioni e le rotture di… adesso possiamo dirlo buona pesca caro zio.

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