Author Archives: Antonio Chiappetta

Amato Raffaele
Detto “Posciò” perché quando si riposava assumeva un atteggiamento simile ad un Pascià da cui… era un uomo di grossa corporatura ed altrettanto grande appetito, tanto che di lui si raccontano enormi abbuffate di alimenti più disparati. Una volta fu capace di mangiare più di quaranta fichidindia con gravi conseguenze … intestinali. Era un abile sommozzatore con grande resistenza in apnea. Per questo era spesso chiamato a “scarammare” cernie pescate con i filaccioni.

Alletterato
Dal lat. scien. “euthynnus alletteratus” con l’allusione alle striature sinuose della livrea che fanno pensare ad una scrittura. Il periodo della riproduzione va da aprile a luglio. Si nutre di clupeidi e altri pesci pelagici. La livrea è azzurro scuro sul dorso e bianco madreperlaceo sul ventre. Nel terzo posteriore del corpo, in posizione dorsale ci sono disegni scuri molto simili a quelli del tombarello, inoltre ci sono 4-8 grossi punti neri sotto la pinna pettorale.

Pescespada
Generalmente nuota in superficie e lascia sporgere sul pelo della acqua la punta della sua pinna dorsale e quella dei lobo superiore della codale. Scende anche a profondità di oltre 600 m. Una volta non erano rare catture superiori ai 3 quintali. Il corpo è di colore scuro sul dorso, argenteo con riflessi violacei sui fianchi e tendente al bianco sul ventre. Il loro aspetto è caratterizzato dalla presenza dell’inconfondibile “spada”; il corpo è agile e muscoloso, quasi squaliforme e la forma falciforme delle pinne denota una vita fatta di velocità e potenza. La spada, un prolungamento della mascella lungo fino ad 1/3 del corpo, è composta di materiale osseo e presenta bordi taglienti. Viene usata come arma di offesa (per la caccia) e di difesa dall’unico predatore (uomo escluso) che comporta un serio pericolo alla vita del pesce spada: lo squalo makò. I pesci spada riescono ad aumentare la temperatura del cervello e degli occhi rispetto alla temperatura esterna, questo aumento è di circa 10 gradi centigradi. Questo meccanismo fisiologico migliora la visione e la coordinazione al fine di cacciare con più efficienza.

Palamita
Dal gr. biz. “palamἰda”, class. “pēlamys”, comp. di “pēlόs”, melma e “amys”, tartaruga d’acqua dolce. E’ una specie pelagica, gregaria e migratoria. Si ciba di sarde, alici e altri animali pelagici. E’ frequente imbattersi in banchi numerosi di questi pesci predatori anche nel sotto costa, ma solo quando le condizioni meteorologiche e marine lo consentono. Trattasi, però, di esemplari piuttosto giovani. Il colore è azzurro metallico sul dorso e digrada in un colore argenteo sui fianchi, per assumere un colore bianco madreperlaceo sul ventre. Sul dorso ci sono 7-10 barre nere o grigiastre oblique, quasi orizzontali.

Tombarello
La riproduzione si ha tra giugno e settembre. Si nutre di clupeidi e altri pesci pelagici. Il colore generale è blu scuro che sfuma nel grigio piombo sul ventre e sui fianchi.